Oliver Sacks non smette e non smetterà mai di affabulare. In questo splendido libro, uscito postumo, sono raccolti alcuni fra i suoi scritti sciolti, accomunati dall’onnipresente amore per la natura in tutte le sue forme, essere umano compreso. Esplora le forme di vita «senziente» lungo l’intera scala degli «esseri organizzati» – a partire da piante come la Mimosa pudica, le cui foglie si contraggono alla minima sollecitazione tattile, e da certi vermi capaci di auscultare le vibrazioni del terreno e di sfuggire così agli uccelli predatori.

Sacks scompone il fiume della coscienza umana, e ne fa emergere i caratteri più sconcertanti e controintuitivi, ci rivela come la continuità di quel «fiume» sia in realtà composta da una successione di microsequenze discrete e possa essere minata da «bachi» sensoriali quali gli scotomi o l’ampia gamma di amnesie, inganni della memoria e vere e proprie costruzioni di ricordi.

In questo libro fluiscono scoperte, entusiasmi e interrogativi di uno fra i più grandi esploratori della mente e della natura.